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Il giorno del bene
“Perciò è permesso fare del bene anche di sabato.”
Matteo 12:12
Il sabato è un giorno dibattuto o un giorno sacro. Le cose su cui si dibatte, sono le cose care nella vita. Tutte le discussioni nel mondo sono dovute alle cose care e belle. Molte discussioni avverranno anche a causa di numerose belle giovani, molte teste verranno spaccate a causa loro. Perché? Perché sono belle, ben fatte. Delle brutte invece non si accenna neanche a parlare. Il sabato è una bella giovane, io lo chiamo il giorno dell’amore. E in effetti, questo giorno che doveva essere una benedizione per l’umanità, ora diventa un ostacolo. Quelli che vogliono riconoscere il sabato, che non vogliono festeggiarlo, hanno il loro sabato. Ogni persona ha nella sua vita un sabato – il giorno del riposo, del mangiare, del bere, il giorno in cui la persona si veste bene.
Che cosa intendeva Cristo con le parole: “Perciò è permesso fare del bene anche di sabato.” A chi è permesso? A costui che sta al di sopra della pecora, all’uomo ragionevole. Le persone non riescono a comprendere il senso del sabato. Questo è il giorno in cui devi sapere come cambiare l’umore della tua mente, del tuo cuore, come cambiare l’umore della tua anima e del tuo spirito. Gli odierni ortodossi, cattolici ed evangelisti festeggiano la domenica, mentre gli avventisti e gli ebrei festeggiano rigorosamente il sabato. Gli evangelisti la domenica non fanno niente e gli avventisti e gli ebrei – il sabato. L’ebreo considera un peccato anche solo il lucidarsi le scarpe, l’accendersi il fuoco o qualsiasi altro lavoro, mentre quando va a riscuotere gli interessi a qualcuno pari a 10, 15 o 20%, non lo considera un reato. Questo è il comprendere il sabato alla lettera, cioè abbiamo il sabato della lettera. Nella Sacra Scrittura è detto: “La lettera uccide, ma lo spirito vivifica.” La parola “lettera” sottintende sempre una limitazione. Ad esempio, quando un giovane sta per prendere moglie, le dice: “Io ti lascerò festeggiare il sabato, cioè sarai libera dentro casa mia. Io ti amerò.” Ma quando si sposano, egli rigira la frittata e dice: “Qui non è come a casa tua.” Così ella comincia a lavorare in cucina e non vi esce più. Non le viene permesso nessun sabato. I concetti religiosi odierni apportano nelle menti umane le medesime idee, che li limitano, e ora discutono se festeggiare il sabato o la domenica. Non discutono se devono amarsi, ma se devono festeggiare il sabato o la domenica. I turchi onorano il venerdì, mentre i bulgari hanno tre giorni: il martedì, il venerdì e la domenica e a volte anche la metà del sabato. Perché i bulgari onorano il martedì, il venerdì come giorni non lavorativi e poi anche la domenica? Perché così è scritto nella loro legge tradizionale. Cristo definisce il sabato come il giorno in cui è permesso fare del bene. Com’è possibile che una persona faccia del bene durante gli altri giorni, se è occupata nel suo lavoro ordinario? Siccome il settimo giorno è del Signore, si dice che a qualcuno è permesso fare del bene nel giorno di sabato. Non pensate che la celebrazione del sabato sia un qualche processo meccanico, attraverso il quale diventerete più buoni! Per me il sabato è il giorno che va dedicato alla scienza, in cui l’uomo deve lavorare e costruire. Durante i sei giorni egli faticherà e si adopererà e nel settimo giorno lavorerà. Nel primo giorno faticherà, nel secondo giorno si adopererà e nel settimo giorno lavorerà. Il lavoro è la cosa più elevata, più nobile e più grande al mondo. È la più grande scienza del futuro. Perciò è permesso fare del bene nel giorno di sabato. “Non solo non è proibito, ma è permesso”, dice Cristo. E nella sua sostanza questo significa che il sabato va trascorso solo nel bene. Ora voglio definire il senso della parola “bene”. La parola “bene” determina le qualità di tutte le nostre azioni, è il frutto. “Dai loro frutti li riconoscerete” – dice Cristo. Non può esistere il bene senza frutti nella vita di un uomo. Quindi, fare del bene non è una cosa astratta, ma reale, è l’essenza della vita umana. Il senso della vita umana è il bene. La giustizia, la verità, la saggezza, l’amore sono le forze che agiscono a favore del bene perché esso si realizzi nella vita dell’uomo. Come i frutti determinano le qualità dell’albero, così anche il bene determina la qualità dell’uomo. Per poter amare gli alberi da frutto, noi ci facciamo guidare dalla qualità dei loro frutti. Il melo che dà le mele più pregiate usufruisce delle nostre cure migliori, della nostra maggiore attenzione e del nostro amore. Perché? – Perché i suoi frutti sono belli e buoni. Se questo melo cessa di dare le sue mele, coltivarlo diventa insensato. Nel mondo spirituale l’uomo è un albero. Come gli alberi da frutto sono necessari per la vita umana, così anche le virtù umane sono necessarie per gli angeli, poiché questi ultimi vi si nutrono. Potreste chiedermi: “Perché gli angeli si interessano di noi?” – Perché hanno bisogno dei frutti delle nostre virtù. Per poter capire il senso profondo di questo bene, la vostra mente, la vostra anima e il vostro cuore devono essere in perfetta armonia. Una persona non può compiere del bene se non vi è l’accordo in lei tra mente, anima e cuore. Se vi mettete a pensare se dovete fare del bene oppure no, allora lo stato della vostra cultura è basso. Nel Cielo non esiste il doppio senso del bene. Nel mondo spirituale non si pone affatto la questione se fare del bene o non farlo. Il bene è il senso della vita. Quando cessi di compiere del bene, sei un uomo morto. Ogni pensiero e ogni sentimento nobile derivano dal bene che compiamo. I buoni desideri e i buoni pensieri nascono dal bene, rappresentano il processo di crescita dentro di noi. Quando interriamo un seme, si verifica il primo processo – la germinazione del seme, poi il secondo – la sua crescita, il terzo – la fioritura e infine il quarto – la formazione dei frutti. Dunque, il bene, il frutto nell’uomo, può apparire soltanto nella sua anima. Nell’occultismo questo viene chiamato corpo causale dell’uomo. Ogni seme è una causa. La cultura odierna, il cammino dell’umanità si devono a questi semi del bene del passato, mentre, in futuro, i semi di adesso daranno vita alla cultura a venire. Tutti gli altri concetti pedagogici sull’educazione io li chiamo addestramenti, cioè piante senza frutto. Come il ficus, ad esempio: ha questa pianta un frutto? – No. Molte persone oggigiorno somigliano ai ficus. Sulla terra possono crescere i ficus senza frutti, ma in Cielo questo è impossibile. Se vuoi essere un ficus celeste, devi avere un frutto. Cos’è che paralizza le virtù umane? – La mente bassa dell’uomo e le sue passioni, perché le persone al giorno d’oggi sono schiavi delle loro passioni, che non fanno che distruggere e nulla creano. Per un piacere allettante l’uomo non bada a spese, sacrifica persino la sua vita e la vita degli altri. Però in questo piacere allettante non vi è alcun frutto. Noi somigliamo a quella turista americana che, per testare l’amore del suo amato, gli chiese di salire su una roccia a strapiombo nelle Alpi per coglierle una delle rarissime rose delle Alpi. Egli vi si arrampicò, colse la rosa e gliela offrì. Ella l’attaccò sul suo petto e sorrise, mentre lui le disse: “Addio!” Per un suo piacere essa aveva messo in pericolo la vita del giovane. Così ci comportiamo anche noi con Dio. Gli diciamo: “Signore, concedici il piacere, i soldi, le case ecc.”, ma quando ci ha dato tutto questo, Egli ci dice: “Addio!” Allora noi siamo persone ricche, abbiamo tutto, ma il Signore non è con noi. A me meraviglia tanto come agiscono adesso i religiosi. Non ho visto gente più cocciuta e più caparbia. Io uso “religiosi” nel senso più ampio del termine. Io vedo la religione attuale come un vestito, come un profumo, con cui camuffiamo tutte le nostre cattive azioni e tutti i nostri errori. La religione è un’invenzione moderna. Da nessuna parte nel vangelo si nomina la parola “religione”. Quando gli uomini hanno perso il senso del sabato e dell’atto di compiere il bene, hanno coniato la parola “religione”. E ora discutono di continuo chi è religioso e chi non lo è. Non c’è secolo più religioso di questo. Prendete uno che appartiene a un qualche partito e vi crede; egli è pronto a sacrificare la sua vita per esso. Ma quante volte costui ha rischiato la sua vita e quella di tutta la sua famiglia per questo partito! Quante volte gli hanno rotto la testa per quest’ultimo! Egli pensa: “Anche al nostro partito toccherà il potere!” E mentre aspetta che il suo partito arrivi al potere, quante volte le prenderà, quante volte tornerà a casa con la testa spaccata! Tutti vivono con questa religione, salgono e scendono, si aspettano da essa qualche cambiamento. Nessun partito porterà un cambiamento o un beneficio nella vita, poiché esso stesso pretende, ma non dà. È vero che abbasserà le tasse del 5-10 %, ma si rifarà, prendendovene di più in qualche altro modo. Allora chiederete: “Cosa facciamo?” – Arerete la terra e pregherete Dio, perché vi dia più grano di quanto ne avevate prima, per poterlo donare. La salvezza è nell’abbondanza. Quando la gente afferma di voler acquisire una certa cultura, dico che tutti devono tornare alla terra, per lavorarla e seminarla. Adesso siamo tutti ammassati nelle città, raggruppati per mestieri, c’è chi lavora e chi aspetta che gli altri lo facciano per lui. Perciò esiste tutto questo male. Io non sono contrario che le cose seguano questo andamento, è del tutto naturale, ma in questa maniera noi provochiamo solo disastri e soffochiamo noi stessi. Se visitate Londra, vedrete che è così sventrata, così annerita dal fumo come nessun’altra città. Sette milioni di persone vivono lì e attendono un avvenire. Queste persone si trovano lì in attesa di un’occasione per ricattarsi l’un l’altra. Questa è la cultura del ricatto! Londra ha un tale lato oscuro come nessun’altra città al mondo. Tutte le culture di epoche e tempi vari sono state, nei secoli, portate lì.
Cristo aveva previsto la nuova cultura e diceva: “A quelle persone che verranno in futuro è permesso fare del bene nel giorno di sabato.” In che senso è permesso? – Al chirurgo affermato e con esperienza è permesso effettuare interventi, a quello stupido e senza esperienza non è permesso. Ad esempio, tu sei un religioso e devi andare a consolare qualcuno. Ti è permesso fare questo, ma solo se sai come, perché se turbi la sua pace, non devi assolutamente andarci. Non pensate che sia facile fare del bene, questo è un grande talento. Se vengo a casa vostra per predicarvi un nuovo insegnamento con l’intento di farvi miei seguaci e poi vi derubo, io sono mosso da fini materiali, questa non è un’opera buona, ma un affare commerciale. Nello stesso modo verrà da te qualche agente commerciale, gentilissimo e con garbo ti presenterà tutti i suoi cataloghi, ti offrirà qualcosa, ti parlerà del più e del meno, finché non ti avrà convinto e fatto il suo affare. E uno così sostiene di essere un religioso! Io questa religione non la comprendo. “Le dispute fra tutte le sette religiose sono dispute commerciali”, così dice il mondo invisibile.
Questi uomini appartengono alla cultura passata. Invece gli uomini della cultura futura, i nuovi uomini, saranno coloro che avranno come motto quello di fare il bene per amore nel giorno di sabato. Avranno sulla fronte un segno particolare e sotto la lingua un sassolino speciale. La lingua e gli occhi di queste persone saranno fatti diversamente. Il loro sguardo sarà profondo, senza alcuna equivocità. Nei loro occhi si leggerà un solo pensiero: amore e abnegazione. Sono parole vuote ”amore” e “abnegazione”, vero? Riuscite a capire che cos’è l’abnegazione, l’avete provata almeno una volta nella vita? Avete provato almeno una volta nella vostra vita che cos’è l’amore? Un predicatore evangelista mi raccontava un suo vissuto: da tanto tempo egli pregava Dio di dargli la possibilità di sperimentare l’amore Divino. Un giorno lo spirito lo visitò ed egli si sentì dilatare, si sdraiò a pancia sotto e non riusciva a stare nella sua pelle, aveva paura di scoppiare, tanto era vasta e colmante la cosa che si era insediata in lui. Iniziò allora a pregare Dio di liberarlo da questo amore tanto grande per il quale non era pronto e, sdraiato a pancia in giù, si mise a scalciare. Perché scalciava? – Perché stentava a dare. Quando un bambino prende una mela e sua madre vuole riprendergliela, esso scalcia. Perché? – Perché non vuole darla indietro. Il cavallo tira calci. Perché? – Perché non vuole dare. Le persone parlano male con la loro lingua. Perché? – Perché non vogliono dare. Ecco perché agli uomini nuovi è permesso fare del bene nel giorno di sabato, cosicché l’umanità si possa elevare. Il sabato è un giorno divino, che ci innalzerà e trasformerà totalmente e, di conseguenza, noi trasformeremo il mondo. Non sto dicendo che quando arriva il sabato dovremo lasciare tutti i mestieri. No, i mestieri verranno illuminati e saranno cosa buona per noi; saranno basati sul principio di compiere il bene nel giorno di sabato. Non pensate che io voglia distruggere le vostre vedute! No, io voglio togliere la polvere dai vostri occhi. Quando verrò da voi, come prima cosa, vi porterò dell’acqua e vi insegnerò come lavarvi gli occhi, dopo potremo parlare. Avete mai studiato l’arte di lavarsi gli occhi? Vi consiglierei di fare questo esperimento: se non ti senti in forma o stenti a capire qualche materia, oppure c’è qualcuno che non ti piace, prendi una bacinella d’acqua pura di fonte, alza gli occhi a Dio, immergi il tuo viso nella bacinella, apri gli occhi, sbatti le palpebre nell’acqua per un po' di volte e dì: “Voglio che la mia mente sia pura come quest’acqua”, poi controlla se il tuo stato è cambiato. Se non è cambiato, immergi il viso nell’acqua ancora una volta. Fallo più volte e vedi quale sarà il risultato. L’acqua è l’emblema della vita. Noi dobbiamo adottare il pensiero di fare del bene. Ognuno di voi deve dire a se stesso: “Io sarò buono.” Ma questo non avvenga in modo automatico! Questo significa che dovremo seminare in noi tutti gli alberi da frutto del giardino dell’Eden. Quando arriveranno i nuovi uomini, nei loro cuori, nelle loro anime e nelle loro menti potranno crescere e svilupparsi questi pensieri e sentimenti elevati. Finché avete i vostri concetti attuali, non potremo intenderci. Ascoltandomi, voi direte: “Questo uomo è un ortodosso per parlare così? Se lo è, dice il vero, ma se non lo è, non statelo a sentire!” Se mi ascolta qualche evangelista, dirà: “È un evangelista? Se non lo è, non dategli retta, non può dire la verità!” Mentre qualche patriota dirà: “Se è un patriota, ha ragione, altrimenti non dice la verità.” Alcuni chiedono: “Ha fatto qualche cosa? Se l’ha fatta, se è uno scienziato, gli crediamo.” Se mi ascolta qualche professore, dirà: “Se è un professore, crediamo in lui.” Tutti si mettono a parlare, ma non è questa la misura divina con cui possiamo misurare le nostre azioni. Io posso essere un ortodosso, un evangelista, un patriota, qualche scienziato o chiunque altro, ma questo ancora non indica che parli in modo veritiero. Posso essere interessato, studiare il vangelo con attenzione per capire se per mezzo di esso potrei guadagnarmi da vivere ecc. Gli evangelisti diranno: “I sacerdoti ortodossi sono estorsori.” E gli altri, non lo sono? Sì, gli ortodossi lo fanno a viso scoperto, i protestanti di nascosto, dietro alle spalle. A cosa somiglia questo? Un turco comprò un montone per il bayriam, se lo caricò sulle spalle con l’intenzione di portarlo dal hodgia1 perché gli leggesse una preghiera. Lungo il cammino il montone dava al turco dei forti calci sulla schiena. Quest’ultimo si arrabbiò e per tutto il viaggio imprecò contro l’animale, lo chiamava domuz (porco), ghiaur2 ecc. Arrivato dal hodgia gli disse: “Ho portato un montone perché tu gli legga le preghiere, è per il sacrificio rituale. Però nel viaggio ho tanto bestemmiato nei suoi confronti perché mi dava calci sulla schiena. Andrà bene per il sacrificio?” Il hodgia gli rispose che non andava bene e che ne doveva portare un altro. Il turco comprò un altro montone e lo portò di nuovo al hodgia. Lungo il viaggio anche questo montone scalciava, ma l’uomo taceva e pensava: “Anche tu sei come l’altro, scalci anche tu, ma non ti dirò niente, altrimenti dovrò comprarne un terzo.” Io dico, se scalci, sei uno di loro.
Perciò è permesso all’uomo di fare del bene di sabato. L’uomo deve uscire dal suo egoismo, aprire la sua anima al sole divino, varcare i confini dei suoi concetti attuali. L’umanità odierna è piena di ipocriti. Osservo camminare moglie e marito, sembrano miti, fedeli, ma allo stesso tempo si controllano a vicenda, attenti che l’uno o l’altra non guardino qua e là. “Religione!” Quando il marito non c’è, la moglie è libera di guardare dove vuole, ma quando egli appare, ella diventa subito fedele. Lo stesso vale per il marito. E questa la chiamano “religione”! Perché il marito o la moglie, in presenza l’uno dell’altra, non devono essere liberi di guardare dove gli pare? Che male c’è in questo? Questa limitazione è dovuta al fatto che nella nostra anima non c’è il sabato. Alcuni mi chiedono: “Quando è che si nobiliterà l’umanità, quando è che conosceremo le nuove idee?” Dico: le nuove idee non possono venire finché non sarà arrivato il sabato, finché non avremo imparato a fare del bene nel giorno di sabato. Prendete tutti gli scrittori contemporanei, di ogni livello, e mostratemi uno di loro, più o meno illustre, che ci abbia suggerito il modo o la via giusta per vivere la nostra vita. Tutti usano la stessa tattica – iniziano con l’introduzione e quando hai letto tutto il libro, l’essenziale è rimasto inspiegato. L’autore scrive che la spiegazione si potrà trovare nel libro di tale e tale autore. Vi rivolgete all’altro autore, ma nemmeno questo risolve la questione principale e vi consiglia un terzo autore. Dopo aver letto quest’ultimo, però, siete ancora insoddisfatti. Cerchi, passi da un autore ad un altro e ti rendi conto che tutti sono dei mercenari. Il primo dice: “Io non ho la merce che cerchi, va’ da un altro.” Il secondo dice: “Ho finito quello che cerchi, va’ da un altro.” Il terzo dice la stessa cosa e così via. Infine ti dicono: “Dovrai aspettare un altro ordine e quando arriva la nostra merce, quando avremo fatto i nostri affari, ti aiuteremo.” È così, è un continuo andare di bottega in bottega. Ma per la cultura del futuro
dovremo avere almeno 2 – 3 regole-guida da applicare nella nostra vita. Primo – per l’amore di Dio, posso fare questo? Secondo – per il bene della mia anima, posso fare questo? Terzo – per il bene del mio prossimo, posso fare questo?
Io sono venuto per dire una grande verità, per affermare ciò che dice il Signore che conosco molto bene. A chiunque io abbia detto questa verità ed egli l’abbia provata, ha sempre ottenuto un risultato. Tutto quello che dico, io lo sottopongo a un accurato esame scientifico. Chiunque voglia fare un esperimento con me, non se la caverà facilmente. Da me sono venute alcune persone perché le curassi. Ho chiesto loro: voi avete girato tutti i medici, siete pronti adesso a servire Dio, a dedicargli la vostra vita? Se siete pronti, va bene, vi aiuterò. Qualcuno vuole la conoscenza. Sei pronto a consacrare la tua vita a Dio? Se sei pronto, ti svelerò qualche grande segreto, se non sei pronto, ti parlerò di mele, pere, foglie, rametti e altri simili, ma non ti dirò alcun segreto. Anch’io ho le mie regole-guida, che non infrango mai. Mi chiederete perché faccio così. Rispondo: sei pronto a fare del bene nel giorno di sabato? Sei pronto a servire il Signore che io conosco, da cui provengono tutti i beni, che ha fatto tutto quanto nel mondo e che ha dato la vita agli uomini? Sei pronto a servirlo? Allora anch’io sono pronto a servire te. Ma se non sei pronto, io ti parlerò soltanto di cipolla. Questo è un insegnamento categorico e tutti i grandi maestri hanno agito così.
Dunque, la nuova cultura richiede di fare del bene nel giorno di sabato. Se voi applicaste le nuove regole, avreste un grande risultato. Da così tanti anni, qui a Sofia, io mi consumo la lingua, ma il risultato è scarso, perché il sabato non c’è. Ciò che il sabato richiede, non c’è. Io scorgo questo anche tra i più vicini a me. Quando sono insieme, nonostante siano uno accanto all’altro, tra di loro si avverte un’atmosfera pesante, manca l’intesa. Dico: voi festeggiate il sabato per voi stessi, e io vi parlerò della cipolla! Lo sapete che, se andaste in Cielo, per un solo sguardo brutto come quelli che state gettando qua sulla terra, vi manderebbero via per dieci mila anni? Se un angelo guardasse storto, lo caccerebbero via dal Cielo per dieci mila anni. È severa la regola! Alcuni di voi vogliono andare in Cielo. Ringraziate di non essere lì, considerando il vostro stato attuale. Adesso vi perdonano, perché siete nella scuola sperimentale sulla terra. Sulla terra tutto è permesso, ma in quel luogo puro, per il quale vi state preparando, bisogna essere impeccabili. Lì non si fanno esperimenti. Nell’altro mondo non vi sono pianti e amarezze. Anche nella Scrittura è detto: “Asciugherò le loro lacrime, e non ci sarà più la sofferenza, tutti saranno gioiosi e allegri.” Sapete cosa sono la gioia e l’allegria? Che grande abnegazione è, per un angelo occupato a risolvere grandi questioni, quella di lasciare all’istante il suo lavoro non appena vede un’anima che soffre, precipitandosi ad aiutarla, a consolarla. Chi di voi farebbe questo? È vero, noi faremmo molto per alcune persone, se ci piacciono. Alla persona gradevole tutti possono fare un favore. Un cavaliere è pronto a soddisfare ogni bisogno di una giovane piacente, mentre una brutta, strabica e gobba non la guarda nessuno. Chiedo: quali sono i vostri concetti, se vi comportate così?
Se viene Cristo, in cui riponete le vostre speranze per il miglioramento del mondo, credete che Egli parlerà ovunque? Cacciate via da voi questo diavolo che vi possiede tutti! Basta così! Sono otto mila anni di servitù e schiavitù! Dite a questo diavolo: “Fuori! Riprenditi la tua roba, i tuoi soldi!” Che se ne vada fuori, ma dentro la vostra anima non deve restare traccia alcuna di lui! Ditegli: “Se tu non esci, usciremo noi!” Molto spesso il diavolo non ci sta ad andarsene e tu inizi a mercanteggiare, a far pace con lui. No, liquidalo subito!
Come mai Cristo ha separato questo versetto dal capitolo letto, per pura coincidenza? “Quanto è migliore l’uomo della pecora!” Vale a dire: quanto è migliore il bene del sabato! E io considero il sabato l’emblema dell’amore. Se fate del bene nel giorno di sabato, tutte le malattie e tutte le disgrazie se ne andranno via da voi – consideratelo una certezza. Se tuo figlio si ammala, esamina a ritroso in che sabato non hai fatto del bene. Ripara l’errore e il tuo commercio si riprenderà. Hai scritto un libro, ma la sua vendita non va, ripara il tuo errore e tutto si sistemerà. Il sabato ha influenza su ogni tuo affare, pertanto, dagli la giusta considerazione e tutto ti andrà bene. Questo per me è molto chiaro. Qualcuno mi chiede: “Perché dobbiamo fare del bene?” Senza il compiere del bene, non possiamo avanzare nemmeno di un passo, questo è come un assioma in matematica. Se parti per un viaggio senza pane, fin dove arrivi? Fate una prova: per quanti chilometri riuscirete a camminare senza pane? Ne percorrerete, diciamo 50-60, al massimo 100, ma poi vi fermerete. Dunque, il bene è la forza, il nutrimento grazie a cui l’anima umana può avanzare ed evolvere in questo mondo. Ogni conoscenza, ogni saggezza si baserà sui frutti di questa virtù. Ecco perché devi compiere buone opere, se vuoi arricchirti e progredire nel senso più ampio della parola.
Ogni giorno ha il suo motivo di essere. Ma le persone, non capendo questo, non colgono il vero senso dei giorni nella vita umana. Ad esempio, il primo giorno della creazione Dio ha detto: “Sia la luce!” Ed egli ha visto che la luce era cosa buona. “E fu sera e fu mattina: primo giorno.” Questo è il giorno di domenica, il giorno della luce. Nel secondo giorno Dio ha distinto l’acqua dall’acqua, ossia ha separato la vita superiore dalla vita inferiore, poiché l’acqua, come ho già detto, è l’emblema della vita. Egli ha creato il firmamento, come margine tra queste due vite, e siccome l’evoluzione di questo giorno non è terminata, Dio non si è pronunciato su di esso. “E fu sera e fu mattina: secondo giorno.” Nel terzo giorno Dio ha ordinato il raccoglimento dell’acqua che era sotto il cielo, cioè la vita inferiore, in un solo luogo e l’apparizione dell’asciutto, che è l’emblema del cervello umano e la mente umana. E Dio ha chiamato l’acqua raccolta mare e il firmamento terra. E Dio ha visto che era cosa buona e ha detto alla terra di produrre tutti i tipi di piante, intendendo la generazione di tutti i buoni pensieri nel mondo. “E fu sera e fu mattina: terzo giorno.” Nel quarto giorno Dio ha comandato la comparsa delle due luci grandi nel firmamento del cielo per separare il giorno dalla notte. Egli intendeva: la prima luce – quella grande, era la mente e la seconda – il cuore e dovevano servire all’uomo per distinguere il bene dal male, vale a dire – per discernere uno stato da un altro. Dunque, il quarto giorno è il giorno in cui vanno create le condizioni per sviluppare la mente e il cuore umano. E Dio ha creato tutte le stelle, che rappresentano tutte le forze intrinseche nella vita dell’uomo, le ha poste nel firmamento del cielo, che simboleggia l’anima umana, perché illuminassero la terra insieme alla luce grande – la mente e la luce piccola – il cuore, per regolare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. “E Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.” E ha detto Dio nel quinto giorno: “Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, sotto al firmamento del cielo.” Essi indicano tutti gli aneliti e le bramosie dell’umano. E poiché questo dava una direzione e un senso allo sviluppo umano sulla terra, Dio ha visto che era cosa buona e li ha benedetti di riprodursi e moltiplicarsi. È per questo che anche i nostri desideri, costantemente, ogni giorno, si riproducono e si moltiplicano. “E fu sera e fu mattina: quinto giorno.” E nel sesto giorno Dio ha deciso di fare l’uomo, cioè l’intelletto – a sua immagine e somiglianza, che domini sui pesci del mare – i suoi desideri terrestri, sugli uccelli del cielo – i suoi pensieri, sulle bestie dell’intera terra – le sue brame e su tutti gli esseri viventi che strisciano sulla terra – le passioni peccaminose che strisciano nel suo cervello. Dopo, Dio ha inalato all’uomo il Suo respiro, l’ha dotato dell’anima ragionevole perché quest’ultimo Lo riconosca in ogni sua via e perché operi e agisca così come Dio ha operato.
Dunque, quando vuoi visitare qualcuno e portare luce nella sua vita, lo farai esclusivamente di domenica, poiché essa è il giorno della luce spirituale, ergo – gli porterai la luce. Quando vuoi visitare qualche malato, lo farai il lunedì, poiché questo giorno è portatore della vita e così via.
Nel settimo giorno Dio ha riposato. Questo indica che il settimo giorno è il giorno del bene, in cui Dio ha iniziato a manifestare il suo amore per l’uomo. Ecco perché l’ha invitato a far parte di questa grande opera divina della vita divina.
E allora, applicate il sabato nella vostra vita usando il nuovo metodo, provate quello che vi dico! Il bene e l’amore devono essere per l’uomo giorni di festa. Questo deve essere il suo riposo durante tutta la sua vita.
Conferenza, tenuta il 21.12. 1919 a Sofia
Traduzione dal bulgaro: Irena Yordanova Redazione: Katia Giannotta